Camion dati alle fiamme in Emilia: misura cautelare per originario di Vibo Valentia

Incendio doloso e illecita concorrenza, con violenza e minaccia. Sono le ipotesi di reato a carico di un 59enne di Vibo Valentia, residente nel Modenese e di un 22 albanese, che vive sempre nella provincia emiliana (entrambi ai domiciliari), oltre a un 21enne marocchino e un 19enne tunisino, destinatari di obbligo di dimora. Le misure emesse dal gip sono state applicate dai carabinieri di Modena, su proposta dal pm Giuseppe Amara e fanno riferimento a indagini scattate dopo un incendio avvenuto la notte tra il 14 e 15 aprile nell'impianto di estrazione e produzione di calcestruzzo 'Calcestruzzi spa', a San Cesario sul Panaro. In quel caso, a bruciare furono quattro camion, appartenenti a tre ditte che lavoravano per la Calcestruzzi. Successivamente, tra il 20 e il 21 maggio, a Anzola Emilia (Bologna) prese fuoco una cabina di un autocarro, sempre utilizzato nell'ambito del calcestruzzo, di proprieta' di un'altra ditta. I carabinieri hanno legato i due episodi, con unna relazione direttamente al procuratore capo di Modena Lucia Musti. Le indagini hanno permesso di individuare complessivamente cinque persone, due imprenditori, un dipendente e un ex dipendente di questi, oltre a un quinto indagato. Gli indizi emersi sull'italiano gli facevano ritenere il mandante di entrambi gli incendi, mentre gli altri sarebbero esecutori materiali. Alla base dei roghi ci sarebbe la compresenza di interessi multipli che creano nel settore grande competizione e forti concorrenze tra le imprese.

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