Reggio verso il dissesto? Martino: "Le dimenticanze di Cannizzaro"

"In merito alla lettera ai reggini dell'onorevole Cannizzaro, sento di dovere esprimere le seguenti precisazioni. Nessuno esponente del centrosinistra festeggiò in occasione dello scioglimento del Comune di Reggio per contiguità con la mafia; non sarebbe stato possibile data l'onta che si abbatté su Reggio, prima e ad oggi unica città capoluogo di provincia ad essere stata destinataria di un simile provvedimento che, mi preme sottolineare, non è una "scelta politica". Si dimentica forse che lo scioglimento, a seguito del ricorso dell'amministrazione Arena, è stato confermato dal Tar Lazio nel novembre 2013 con motivazioni più che note fra cui la familiarità di alcuni politici con personaggi legati alle cosche, i passaggi oscuri sui controlli degli appalti e la gestione di alcuni beni confiscati". Lo scrive in una nota Demetrio Martino, Delegato alla Trasparenza e Legalità del Comune di Reggio Calabria.

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"Allo stesso modo si dimenticano le condanne per 'ndrangheta o le sentenze di incandidabilità a carico di amministratori di quella stagione. Mi domando, poi, il senso dell'invito che Cannizzaro rivolge a Falcomatà, chiamandolo a spiegare "con documenti alla mano" come sia possibile che il Comune rischi il dissesto. Anche in questo caso si dimenticano delle sentenze di condanna passate in giudicato per falso in atto pubblico in relazione alla vicenda del buco di bilancio, che hanno acclarato delle responsabilità precise, quelle dell'ex sindaco Giuseppe Scopelliti, ma anche quelle dei revisori contabili dell'epoca. In pratica la Cassazione ha stroncato il "modello Reggio", riconoscendo chiaramente i responsabili di una serie infinita di falsi, omissioni e abusi, il cui fine era quello di truccare il bilancio. Ecco come il Comune è giunto alla attuale sofferenza finanziaria. Con l'amministrazione Falcomatà la situazione è mutata, vero, ma in meglio: infatti il disavanzo è diminuito di circa 60 milioni di euro.
Quella del "modello Reggio" è stata una "stagione straordinaria" come scritto dall'onorevole Cannizzaro, in cui si sono effettivamente consumati fatti fuori dall'ordinario e i fatti, si sa, soprattutto se supportati da sentenze passate in giudicato, sono ostinati!".

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