Reggio, associazione Ashiafatima: il progetto per il Camerun prende forma nell’opera di Ilario De Marco

"Domenica 13 gennaio è stato presentato all'Istituto Madonna di Fatima il plastico che riproduce l'opera in costruzione a Bamenda. Reggio Calabria ha ospitato, nel pomeriggio di domenica 13 gennaio, presso l'Istituto Madonna di Fatima, un importante meeting in occasione della presentazione della nuova opera del maestro reggino Ilario De Marco: lo storico ha infatti consegnato ai volontari di Ashiafatima un plastico che riproduce la loro opera, in costruzione a Bamenda, in Camerun. Dal 2011, infatti, l'associazione Ashiafatima, interamente nostrana, si affianca alle suore di Fatima per la realizzazione di un progetto che solo fino a pochi anni fa era poco più che un sogno: una struttura, situata appunto a Bamenda, che dia alle persone del posto una possibilità di sostentamento e di riscatto, un'alternativa a un destino altrimenti segnato. L'obiettivo dell'associazione è proprio quello di creare, in questa parte di Africa disagiata e complessa, condizioni favorevoli affinché i camerunensi possano sentirsi liberi di rimanere nel proprio territorio, sfruttandolo al meglio. Il progetto, la cui ultimazione è prevista per il 2021, prevede la realizzazione di tre lotti. Il primo riguarda direttamente le suore e comprende, appunto, la casa di formazione delle ragazze, la casa in cui vivono le suore e dove attualmente vengono ospitati i volontari di Ashiafatima. Il secondo lotto, in fase di completamento, è quello più importante, perché sarà proprio questa seconda struttura ad offrire alle persone la possibilità di lavorare e sostenersi nel proprio territorio, senza essere costretti a migrare altrove. Del secondo lotto fa parte infatti, un piano seminterrato adibito allo svolgimento di attività produttive, che permetterà alla struttura di autosostenersi e, alle famiglie che vi andranno a lavorare, di produrre reddito. L'attività principale sarà di tipo caseario, genere quasi assente sul territorio, come dimostrato dalle indagini condotte dall'associazione. Attraverso la lavorazione del latte sarà perciò possibile creare dei prodotti caseari da rivendere nelle principali città, ma sono previsti anche altri tipi di attività quali la sartoria e la trasformazione della frutta, abbondante in questo particolare contesto territoriale. I ricavi di queste attività serviranno a garantire, inoltre, il mantenimento dell'orfanotrofio (terzo lotto), la cui gestione – si prevede – avrà un peso economico non indifferente. Tutta l'opera è stata realizzata grazie al lavoro sinergico dell'associazione Ashiafatima, con l'organizzazione di eventi finalizzati alla raccolta fondi. Come tiene a sottolineare il presidente Claudio Panella, nel lavoro svolto dall'associazione non c'è "nessun contributo statale. Tutti i fondi sono stati raccolti grazie alla partecipazione agli eventi organizzati dall'Associazione.".

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"Di fondamentale importanza, inoltre, è l'attività di formazione che i volontari di Ashiafatima stanno conducendo in loco, affinché i camerunesi siano in grado di portare avanti il proprio lavoro autonomamente. È un'azione di esportazione delle tecniche, dei materiali e delle conoscenze, al fine di formare nuovi lavoratori in grado di riscattare la propria condizione sociale e risollevare le sorti di questo territorio fortemente ferito". Lo scrive, in una nota, Claudio Panella, presidente Associazione Ashiafatima.