Mimmo Lucano da Fazio: "Leggi naziste erano legalità, ma sono dramma"

mimmo-lucano-fazio-1350Guarda avanti sperando di poter tornare al piu' presto nella sua terra e ripartire dai volontari e dal sostegno della rete internazionale che si e' creata intorno a lui, chiarendo di aver "agito nella legge". Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace indagato in un'inchiesta che per ora lo costringe a stare lontano dalla sua citta', ha raccontato in tv, intervistato da Fabio Fazio su Raiuno a 'Che Tempo che Fa', i suoi progetti per il rilancio di Riace. Una partecipazione televisiva che negli ultimi giorni ha suscitato polemiche e ha spinto lo stesso Luigi Di Maio a commentare qualche ora prima della messa in onda in maniera dura: "Ricordo che c'e' un'inchiesta e che sono state violate molte leggi. A chi dice che e' un modello, vuol dire che gli altri sindaci sono fessi - ha tuonato il vicepremier -. Fazio porta avanti la sua linea editoriale. Ma mi preoccupa il messaggio agli altri sindaci che e' quello di violare le regole. Avremmo 8.000 sindaci arrestati". Ancora piu' netta era stata la posizione dei rappresentanti della Lega nella Commissione di Vigilanza, contrari all'invito di Fabio Fazio all'ex sindaco di Riace in trasmissione. Durante l'intervista, andata in onda in diretta in prima serata, Lucano ha parlato di queste ultime settimane, per lui difficili. Dopo la revoca degli arresti domiciliari, "durante la prima notte lontana da Riace ho dormito in macchina. Ora sono a Calunia", ha raccontato, "fiducioso che questo allontanamento duri il meno possibile". L'ex primo cittadino ha anche ricordato il lavoro svolto negli ultimi anni a Riace: "Per quattro anni non c'e' stato nessun contributo dello Stato nessun ente pubblico. E' stato tutto un fai-da-te. Nel 2015 eravamo arrivati a 700 migranti su 1.600 abitanti e nasceva il turismo dell'accoglienza". Ed e' proprio da li' che Lucano intende ripartire: "Possiamo tornare alle origini, com'e' stato nei primi quattro anni, come volontari", e "facendo affidamento sulla rete internazionale di solidarieta' che vede Riace come una speranza per una diversa umanita'", ha detto Lucano, che conta di "recuperare crediti su attivita' gia' svolte". E poi bisogna capire quello che rimane. "Non voglio nemmeno immaginare gli effetti di quello che si e' creato. Perdiamo attivita' che attiravano turismo scolastico e multietnico. Molte persone avevano trovato un lavoro". Con gli occhi lucidi ha citato padre Alex Zanotelli ma anche Peppino Impastato e ha chiarito: "le persone arrivate a Riace sono richiedenti asilo politico o titolari di protezione umanitaria, nessuno e' fuorilegge". Anche riguardo al matrimonio contestato "ho agito nella legge". E in merito all'accusa sul fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti, ha aggiunto: "E' un reato incomprensibile. Stiamo parlando di una cooperativa sociale di persone disagiate. Fanno raccolta con gli asini. Non si tratta di un intreccio dove c'e' il malaffare".

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"Io rispetto la legge. Il matrimonio di cui mi accusano? È stato regolare, tra due persone che si conoscevano, una ragazza nigeriana e una persona di Riace. Mi sono limitato a fare le cose che prevede la legge, abbiamo fatto le pubblicazioni e poi si sono sposati". Cosi' il sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano, parlando a 'Che tempo che fa' su Raiuno. "Alcune volte favoreggiamento dell'immigrazione clandestina significa che i pescatori devono vedere annegare i rifugiati senza fare niente. Che senso ha rispettare quelle leggi?", ha aggiunto Lucano, che ha concluso: "La giustizia ha un valore molto piu' profondo, anche le leggi nel periodo nazista erano la legalita', pero' e' stato un dramma per l'umanita'".