Sanità, caso Brisinda: M5S chiede intervento Ministero a Crotone

brisinda giuseppeUn intervento da Roma per fare chiarezza sul 'caso Brisinda' e sulla situazione all'ospedale di Crotone. La vicenda del chirurgo sospeso per sei mesi dal servizio, senza stipendio, dall'Asp di Crotone, per essere poi reintegrato dal Tribunale della città calabrese alla direzione dell'Uoc di Chirurgia generale dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, avrà presto nuovi sviluppi. A quanto si apprende, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Affari Sociali, si è già rivolto al ministro della Salute Giulia Grillo, chiedendo l'invio di ispettori ministeriali all'ospedale di Crotone. "Ho chiesto personalmente al ministro della Salute, Giulia Grillo, di interessarsi della vicenda della Chirurgia dell'ospedale di Crotone - spiega Sapia all'Adnkronos Salute - che, proprio per la sua assurdità, ha trovato spazio sui media nazionali. C'è la necessità di un accertamento da parte del ministero, alla luce delle anomalie e contraddizioni che si rinvengono negli atti". Sapia consegnerà la prossima settimana al ministro una memoria sul caso del chirurgo e sulle polemiche che ha suscitato. C'è la sensazione che Brisinda si sia rivelato un personaggio scomodo, avendo messo in luce diverse cose che non funzionavano nella struttura calabrese.

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Qui, dall'arrivo del chirurgo sono migliorati tutti i parametri relativi alla qualità delle cure: dai 394 interventi del 2015 si è passati ai 1.026 del 2017. Quanto ai pazienti dimessi, si è passati da 1.334 casi (2015) a 1.633 nel 2017. Si è poi ridotta la degenza media, e l'indice di letalità è passato dal 2,55% del 2015 al 1,57% del 2016. A suscitare la perplessità di Sapia, anche alcune "anomalie" nella relazione della Commissione d'inchiesta regionale che si sta occupando della vicenda. A partire dal fatto che non sia mai stato sostituito uno dei tre componenti (due chirurghi e un medico legale), ovvero il primario di chirurgia, che si era dimesso. Dalla relazione emergerebbero schede di intervento compilate male, o interventi senza seguire l'iter diagnostico, con un indice di letalità che 'cozza' con quello attribuito a Brisinda da un documento della stessa Asp. C'è poi la questione dei numeri. "Dal 1 gennaio fino al 31 maggio scorso la Chirurgia dell'ospedale di Crotone ha dimezzato la produttività rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in coincidenza con la nota sospensione del primario Giuseppe Brisinda da parte dell'Azienda sanitaria provinciale", aveva già rilevato il deputato M5S.

"Da ultimo - afferma Sapia - nella relazione della commissione regionale richiesta dall'Asp di Crotone circa le criticità di quel reparto, il cui primario ne ha aumentato la produttività e la casistica degli interventi complessi e al quale ora la stessa commissione, da cui si è dimesso uno dei due chirurghi incaricati, non sostituito, attribuisce dati di mortalità opposti rispetto a quelli già certificati dalla medesima Azienda sanitaria. Ma anche tutta una serie di colpe professionali sulla base dell'esame di 10 cartelle cliniche su 1.026 interventi effettuati nel 2017, nell'unità operativa di cui si tratta. È fondamentale difendere la sanità pubblica e capire che cosa stia succedendo in questo suo angolo, a lungo rimasto incontrollato, della Calabria - aggiunge - atteso che la direzione generale che ha sospeso il professionista, poi reintegrato dal giudice del lavoro di Crotone, è la stessa che non ha raggiunto l'equilibrio di bilancio e che pertanto deve decadere per legge". "Ancora", quella in questione "è la stessa direzione generale il cui vertice fu nominato dal capo dell'Ufficio personale, ed è la stessa che ignorò la mancanza dei requisiti obbligatori del Punto nascita dell'ospedale crotonese, su cui aveva lanciato l'allarme il Movimento 5 Stelle con un'interpellanza parlamentare all'allora ministro Beatrice Lorenzin, rimasta senza risposta malgrado la morte, in quel reparto, del piccolo Gabriel", conclude Sapia. (Mal/AdnKronos)