[FOTOGALLERY] “Sardine” calabresi, buona la prima: piazza piena di giovani, Cosenza “non si Lega”

sardinecosenzahomedi Mario Meliadò - In piazza Santa Teresa, "classico" ritrovo di Cosenza per i più giovani, c'è (in forze) Reggio Calabria, c'è Crotone (anche musicalmente, visto che per la produzione più nota del crotonese Rino Gaetano: apre il lirismo di A mano a mano, mentre in chiusura, accanto all'immancabile Bella Ciao, a Passenger dell'intramontabile "iguana" del punk-rock Iggy Pop, scelta singolare, e all'ecumenica One Love di Bob Marley c'è spazio per Il cielo è sempre più blu, controsigla di manifestazione e brano giunto a fare da sigla per fortunati programmi televisivi in anni recentissimi, che però diventa "il mare è sempre più blu" in omaggio alle Sardine...), c'è Catanzaro, c'è Vibo Valentia, territori che vengono "chiamati" uno a uno. Soprattutto, e ci mancherebbe vista l'ubicazione del "debutto" regionale delle Sardine calabresi, ci sono centinaia di giovani cosentini: ma va detto che, se l'età media è quella, non mancano "infiltrati" anche sopra i 60. Non c'è, invece, trattenuta a Roma, Jasmine Corallo, la catanzarese della "rivolta dei balconi" che è ormai uno dei "volti" nazionali del movimento.

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Di certo, l'obiettivo è raggiunto: la centralissima piazza di Cosenza brulica di persone che seguono e applaudono, ostendono cartelli e cantano, ballano e scandiscono slogan all'unisono.

Guardando striscioni e cartelli, manco a dirsi, l'icona più gettonata è quella della sardina, per dare anche plasticamente l'idea del pesce che fatica non poco a sfuggire ai predatori marini, epperò muovendosi "a banchi" acquista forza, e cerca di darsene. «Cosenza non abbocca!», è la scritta che campeggia su uno dei variopinti cartelli portati in piazza, sfondo blu-oceano, mentre nelle stesse ore in 40mila "assediano" Firenze e in migliaia sfilano e protestano in numerose altre città d'Italia, "contro" la Lega e "per" un centrosinistra allargato e inclusivo. «Sardina, sardella: libertà, quanto 6 bella» recita un altro motto inscritto all'interno di una delle tante sagome di cartoncino a forma di pesce, proprio così, col "6" a numero. «Gli Omega 3 migliorano la memoria», è l'esortazione brandita attraverso un altro cartello ancòra: un implicito ma non meno nitido invito a ricordare gli sfracelli conseguenti a scelte politico-elettorali sballate del passato.

Quelli che potrebbero sembrare ammiccamenti al linguaggio dei giovani in larghissima parte, in realtà, sono il linguaggio dei giovani. E così anche l'eloquio, dalla scatenata "moderatrice" Ilaria Nocito ai tre interventi-chiave della manifestazione, affidati a Cristina Rizzuti, alla costituzionalista dell'Università della Calabria Donatella Loprieno e alla portavoce dell'associazione giovanile "Venti".

«Siamo su una "nave senza nocchiere e in gran tempesta" – è la citazione del VI Canto del Purgatorio sfoggiata con cui esordisce la moderatrice dell'appuntamento –, in balia di turbolenze politiche e sociali, ma siamo qui e ora per lanciare un unico messaggio: sguazziamo fuori da questo sporco acquario di odio e intolleranza, e gettiamoci nel meraviglioso mare blu di fratellanza e amore...». A seguire, l'invito a una sorta di flash-mob già attuato in tante piazze del Paese e che rappresenta uno dei "rituali" più cari alle Sardine: i presenti si tengono per mano. Intanto, un po' fellinianamente, la poesia dell'indimenticato Rino Gaetano si diffonde a pochi metri dal brulichio di frequentatissimi locali notturni: «A mano a mano, si scioglie nel pianto / quel dolce ricordo sbiadito dal tempo...».

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Evidenzia la Rizzuti: «Quella presente in questa piazza è la realtà della moltitudine, della complessità, della diversità e della politica. Questa sera siamo in piazza per dimostrare il nostro dissenso: il dissenso nei confronti di chi usa un linguaggio politico basato sull'odio, usa il disagio come strumento per accaparrare consensi». Ma accanto al contrasto verso chi – i leghisti – utilizzerebbe la «paura», viene lanciato in piazza anche un «messaggio costruttivo e propositivo a tutto il popolo della Sinistra, che non è morto, come qualcuno vorrebbe farci credere... è vivo, ed è capace di organizzarsi e di ritrovarsi, superando le differenze per il bene comune».

La Loprieno sottolinea di essere stata «voluta» dalle sue «ex studentesse» dell'Unical, che «mi hanno chiesto di parlare velocemente dell'articolo 3» della Costituzione. E svela d'aver condotto un mini-esperimento sociale: provando a leggere al contrario il primo comma («Non tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e dobbiamo fare discriminazione e differenziare...», suonerebbe il nadir del dettato costituzionale), escludendo chi avesse un genitore non italiano, e poi i non cattolici, e poi chi avesse un'opinione politica in linea con la Costituzione, «in aula non è rimasto nessuno. E lo stesso sul comma 2, ipotizzando una Repubblica che fossilizza le differenze... Ma la cosa terribile è che i miei allievi mi hanno risposto: ma professoressa, noi siamo già in questo contesto». Ecco che secondo la costituzionalista i giovani e le Sardine sono "la" speranza anche perché, scandisce la Loprieno, «il male di questo Paese sono quelli della mia generazione e quelli ancor più grandi d'età, "i vecchi babbioni" che volevano cambiare il mondo e invece l'hanno trasformato in un posto peggiore».

E lo scopo d'iniziative come quella di ieri sera a Cosenza? Per "Venti", definito "aggregatore d'idee", la finalità maestra è «creare opportunità di farsi sentire, imporre la nostra voce e far capire che è urgente prendere dei provvedimenti» a fronte di una generazione «nata in un'epoca in cui i muri venivano abbattuti: oggi, invece, stiamo assistendo a una società che i muri li sta ergendo nuovamente».

La chiusura è un invito: «Abboccacciamoci tutti», tutti stretti come le sardine nei boccacci, appunto, sciolti in un abbraccio collettivo che chiude il popolatissimo evento d'esordio delle Sardine di Calabria, «perché solo uniti la nostra voce potrà arrivare più forte».