Ecco il Rapporto di Libera su ‘ndrangheta e corruzione

libera logo 500"I calabresi hanno un'alta percezione della pericolosita' della 'ndrangheta e della dimensione globale del fenomeno mafioso". Emerge da un rapporto di "Libera", elaborato sulla base di una serie di questioni sottoposti a un campione di calabresi, in media soprattutto giovani, sulla percezione della presenza di mafie e corruzione nella regione. Il rapporto, dal titolo "Liberaidee", e' stato presentato, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa all'Universita' di Catanzaro dal referente regionale, don Ennio Stamile, e dal segretario regionale dell'associazione, Umberto Ferrari.

Intanto partirà in tutta la Calabria "Idee in Viaggio", il tour organizzato da "Libera", che dal 18 al 25 gennaio tocchera' tutte le cinque province con iniziative, dibattiti, manifestazioni culturali e sociali.

Una "carovana" per conoscere, allargare la rete del contrasto e rinnovare l'impegno sociale e civile contro la 'ndrangheta e la corruzione.

Saranno sei le tappe del tour di "Libera", che presentera' anche i dati di una ricerca, "Liberaidee", focalizzata sulla percezione del fenomeno mafioso e corruttivo in Calabria, e animera' il confronto tra rappresentanti delle istituzioni, della magistratura, della Chiesa, della cultura, delle universita' calabresi e dell'associazionismo impegnato sui temi dell'antimafia. La prima tappa e' in calendario per il 18 gennaio a Limbadi (Vibo Valentia), con un dibattito in una villa confiscata alla 'ndrangheta. Le tappe successive saranno il 19 gennaio a Reggio Calabria, il 22 gennaio a Crotone, il 23 gennaio a Gioia Tauro (Reggio Calabria), il 24 gennaio a Cosenza e infine il 25 gennaio a Rossano (Cosenza) e, in chiusura, a Catanzaro, con la partecipazione del presidente di "Libera", don Luigi Ciotti.

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Dal report risulta in primo luogo che "il fenomeno e' percepito da tre intervistati su quattro come un fenomeno globale, mentre quasi nessuno ritiene che i gruppi mafiosi siano presenti solo nel Sud del Paese. Rispetto al campione nazionale - prosegue "Libera" - quello calabrese si distingue per un'affermazione molto netta della mafia come fenomeno preoccupante e socialmente pericoloso (il 76,4% rispetto al 38% nazionale). Molto ridotta invece e' la percentuale di chi considera marginale il ruolo della mafia nel luogo di residenza: tra questi vi sono soprattutto i rispondenti con meno di 18 anni, che tendono inoltre, in misura superiore alla media, a minimizzare la pericolosita' sociale dei gruppi mafiosi". Il rapporto di "Libera", inoltre, segnala che "tra i fattori sociali considerati rilevanti per l'adesione ai gruppi mafiosi spiccano da un lato il ruolo della famiglia e del contesto di riferimento, dall'altro l'assenza di istituzioni e di una diffusa cultura della legalita': in Calabria, con percentuali decisamente piu' elevate della media nazionale, e' la ricerca del prestigio e del potere uno dei fattori che inducono ad affiliarsi alle mafie".

Il rapporto di "Libera" dedica poi un'attenzione specifica anche al tema della corruzione, la cui percezione in Calabria, si legge, "risulta molto piu' ampia rispetto al campione nazionale (93,6% a fronte del 73,4%)". Emerge poi che, tra le azioni considerate piu' efficaci, vi sono in primo luogo la denuncia e l'esercizio della preferenza elettorale in favore di candidati onesti e il boicottaggio delle aziende coinvolte in episodi di corruzione". "Con questa ricerca - ha commentato don Ennio Stamile - l'obiettivo che vogliamo raggiungere e' quello di creare e stimolare sempre di piu' un confronto su come affrontare il fenomeno della 'ndrangheta, partendo anzitutto dal valore della conoscenza, del coraggio della denuncia creando le condizioni per abbattere la paura e dell'impegno nell'associazionismo"