Lamezia Terme, Barbanti (PD): "La riabilitazione non salva Mascaro dal fallimento politico ed amministrativo"

"Ai Lametini l'ex sindaco Mascaro non potrà dire che i giudici gli hanno consentito di ricandidarsi pur avendo accertato un condizionamento della amministrazione comunale da parte della criminalità organizzata.
Ai Lametini bisognerà che l'ex sindaco Mascaro spieghi il fallimento del progetto che avrebbe dovuto legare l'entusiasmo della componente civica all'esperienza della componente partitica-politica e che ha portato ad una amministrazione "condizionata dalla criminalità".
Lo scrive Sebastiano Barbanti - PD in una nota.

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"E spieghi anche perché il programma che lo aveva portato a vincere le elezioni non stato nemmeno sfiorato.
L'asse tirrenico Lamezia-Vibo-Amantea per aggregare un polo costiero di oltre 300 mila abitanti ed i comuni della cintura lametina con i quali dar vita ad una condivisione dello sviluppo sui grandi temi sovracomunali di sanità, psc, area industriale.
L'aeroporto ove dovevamo contrastare la gestione unica degli aeroporti calabresi ed accrescere l'influenza del Comune nelle scelte della SACAL ed invece l'ex sindaco Mascaro espresse voto determinante per assegnare i pieni poteri ad un presidente, perdendo l'occasione di veramente accrescere l'influenza degli interessi di Lamezia per la presenza nel consiglio di amministrazione di imprenditori lametini con i quali avrebbe potuto costituire un asse del 48,9%.
Ma anche niente sul polo fieristico permanente e niente sull'area industriale e niente sullo sviluppo dell'area termale e del parco mitoio-difesa-caronte.
E niente dei tanti altri impegni programmatici.
Chi ricorderà questa amministrazione avrà ben chiaro che è stata eletta in una tornata elettorale ove il candidato Mascaro venne sostenuto da 9 liste delle quali 4 non hanno superato nemmeno il 3% con la presenza di diversi candidati con nessuna preferenza.
L'amministrazione dell'ex sindaco Mascaro si è qualificata fin dall'inizio non per quello che andava facendo ma per gli evidenti contrasti dentro la maggioranza che si son tradotti nella più imponente catena di dimissioni che si possa riscontrare.
Si son dimessi tutti quelli che si potevano dimettere ad iniziare, dopo nemmeno un anno, dal vicesindaco (nonché grande amico e braccio destro) e di un assessore.
Ma poi son seguiti dimissioni spontanee, dimissioni richieste o dimissioni provocate ed anche incarichi ritirati senza che mai il sindaco Mascaro abbia sentito la necessità di rivolgersi alla Città per dire quello che stava accadendo e che cosa motivava atti così evidenti di allontanamento dalla sua maggioranza.
La politica per una minima partecipazione ed il rispetto per la Città sono stati completamente assenti.
Ma dove l'amministrazione dell'ex sindaco Mascaro ha evidenziato al massimo possibile tutte le limitazioni di questa gestione è stata l'approvazione del PSC che avviene dopo una caterva di dimissioni da parte di eletti o di loro congiunti coinvolti in inchieste giudiziarie e su temi di raccolta del consenso, oltre che senza il benché minimo contatto con la Città.
Il PSC viene approvato in una seduta di giunta comunale che si è potuta svolgere, dopo le tante andate deserte, solo perché un assessore si presenta per far numero ma non vota il documento e dopo che si era dimesso lo stesso assessore con delega per urbanistica e politica del territorio.
In una nota che ho inviato agli inizi del mese di luglio al Presidente della Commissione Straordinaria ho evidenziato attraverso una cronologia degli eventi che hanno caratterizzato l'amministrazione dell'ex sindaco Mascaro ove il PSC è stato il motivo principale delle traversie che hanno comportato la crisi di quella giunta.
Per tutto questo appare singolare la difesa d'ufficio di una onorabilità personale ristabilita che non è la misura di un progetto politico che è completamente ed assolutamente fallito.
Gli esponenti politici della destra del capoluogo, che aspirano a dimostrare influenze a Lamezia, vorrebbero utilizzare l'amarezza dell'ex sindaco e la delusione dei Lametini.
Le responsabilità politiche dell'ex sindaco Mascaro sono evidenti ed incancellabili.
Le conseguenze le sta pagando la Città che, ancora una volta, con una amministrazione di centrodestra si è trovata senza amministrazione eletta".