Concorso “Catanzaro nel vento… dei ricordi”: l’assessore Carrozza e il presidente Polimeni premiano i vincitori

L'assessore alla pubblica istruzione, Concetta Carrozza, e il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, hanno premiato i vincitori del concorso "Catanzaro nel vento... dei ricordi", iniziativa finalizzata a promuovere e diffondere fra le giovani generazioni il patrimonio storico-sociale e le tradizioni della città attraverso lo studio delle sue origini e delle sue evoluzioni artistiche, storiche, architettoniche e culturali.

La manifestazione, organizzata dall'assessorato comunale alla pubblica istruzione, ha coinvolto diversi istituti comprensivi del capoluogo, che hanno prodotto nel corso dei mesi elaborati di classe o individuali, scritti o multimediali, giudicati da una commissione composta dallo stesso presidente Polimeni, dal dirigente del settore, Saverio Molica, dalla funzionaria Rosanna Laudadio e dalla rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale Maria Stella Franco.

Il primo premio è andato all'istituto comprensivo Don Milani; il secondo al Mater Domini; il terzo al Casalinuovo. Un riconoscimento speciale è stato assegnato al Vivaldi.

Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche l'assessore al turismo, Alessandra Lobello, e il consigliere comunale di Catanzaro con Abramo, Fabio Talarico.

"La manifestazione", hanno affermato l'assessore Carrozza e il presidente Polimeni portando il saluto del sindaco Abramo, "ha centrato lo scopo per cui era stata pensata, e cioè coinvolgere in maniera attiva le scuole, ma soprattutto gli alunni catanzaresi delle elementari e delle medie, facendo loro conoscere e riscoprire, attraverso attività di ricerca e redazione le tradizioni e lo sviluppo storico e culturale di Catanzaro. Vista la qualità degli elaborati ricevuti, che hanno curato ogni aspetto in modo molto approfondito, non possiamo che sottolineare quanto sia stato importante, per le scuole stesse e per i loro alunni, il concorso promosso dall'assessorato, che in questo modo hanno potuto avvicinarsi ad aspetti della nostra città che non fanno parte dei programmi canonici ma che sono ugualmente essenziali per la formazione dei giovani e per la loro conoscenza delle tradizioni della comunità a cui appartengono".

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