In stato di agitazione lavoratori in somministrazione presso l’AO “Mater Domini” di Catanzaro, Felsa Cisl: “Nostra risposta al silenzio”

"Non sono bastate due richieste di incontro e il verbale sottoscritto in sede prefettizia in data 9 marzo 2018, che garantiva e che faceva ben sperare i lavoratori in termini di continuità nella corresponsione del salario e di proroga dall'appalto. Ad oggi, a fronte degli impegni assunti formalmente, riscontriamo un assordante silenzio da parte del Direttore Generale, Dr. Antonio Belcastro.
Si profila insomma un periodo buio per i 14 lavoratori in somministrazione dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini Di Catanzaro". Lo comunica il Segretario Generale della Felsa Cisl Calabria, Carlo Barletta.

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"Il tutto, alla luce peraltro del notevole debito accumulato nei confronti della Agenzia per il Lavoro GiGroup S.p.A., fornitrice dei lavoratori in somministrazione, la quale vanta crediti per oltre 200.000,00 euro da parte dell'azienda Mater Domini, mette oggi i 14 lavoratori nella condizione di non poter percepire i futuri salari a cominciare da quello di maggio con tutti i conseguenti disagi per le relative famiglie.

Dunque, una situazione esplosiva rispetto alla quale questa Federazione, che ha dimostrato dal canto suo tutta la volontà e l'assoluto senso di responsabilità nel risolvere congiuntamente le problematiche dei lavoratori, (partendo dalla necessità di un piano di stabilizzazione dopo oltre 10 anni di continui rapporti di lavoro in somministrazione), non può che rispondere con una azione di forza visto anche l'imminente scadenza dell'appalto nel prossimo mese di giugno.

Per i motivi sopra esposti, nel dichiarare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori in somministrazione presso dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini di Catanzaro, preannunciamo una serie di presidi di protesta (il primo previsto per la data del 27 aprile p.v.) davanti alla sede della Direzione Generale, fin tanto che non si avranno concreti riscontri e garanzie sia in termini occupazionali che di salario.

Invochiamo un confronto serio e risolutivo. Invochiamo il rispetto per un gruppo di lavoratori che garantiscono efficienza e buon andamento delle attività tecnico –amministrative per l'intera Azienda, in un settore, quello della sanità, già sufficientemente "provato" e bisognoso di servizi di qualità .

Le suddette procedure, che andranno avanti ad oltranza fino a risoluzione della vertenza, non avranno al momento alcun impatto sui diritti degli utenti dei servizi pubblici essenziali".