Reggina, prenditi la salvezza a Bisceglie. Poi dovremo riprenderci la Reggina

logo1914di Paolo Ficara - Niente sindrome da braccino. Le speranze salvezza della Reggina restano concrete, non foss'altro che ad inseguire devono pensarci ancora gli altri, quando mancano quattro turni al termine del campionato di C. Un motivo in più per non insistere su dati che potrebbero essere non visti di buon occhio nella stanza dei bottoni: come ad esempio, essere superati da una squadra penalizzata come la Fidelis Andria, o disputare un campionato che si può definire di pari livello con quello della Paganese. Non sia mai: potrebbe essere già pronto il riportino volto ad evidenziare come, nella passata stagione, la Paganese ci sia finita davanti. Tempo di pubblicare l'articolo e verremmo smentiti da tali inoppugnabili sentenze.

La realtà dice che non è accaduto nulla di catastrofico, oltre quel che si poteva immaginare dopo il punto ottenuto a Siracusa. Anzi, le dirette avversarie ci sono salite addosso, o messo il fiato sul collo, con una settimana di ritardo rispetto al turno di riposo. Resta anche la brutta prestazione contro un Lecce alle corde, che per tutta la ripresa sembrava attendere solo il pugno per andare al tappeto. Non lo sottolineiamo da un po', ma tra gradinata chiusa, curva decimata ed in sciopero, e qualche gruppetto di balilla fatto alternare tra sostegno alla squadra ed adulazioni individuali, l'assenza del tifo in questi casi incide.

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Adesso gli amaranto (quartultimi, a quota 33) hanno la certezza di doversi recare a Bisceglie (tredicesimo, 38), domenica prossima, per fare la voce grossa. Una vittoria può consentire di tirare la barca all'asciutto. Nel prossimo turno, riposerà la Paganese (terzultima, 32), reduce dalla vittoria nello scontro diretto sul campo del derelitto Fondi (penultimo, 26). Se i laziali non daranno segnali di ripresa, si rischia di mettere anche tra terzultimo e penultimo posto la distanza di punti (ne sono richiesti più di 8) per non disputare nemmeno questo playout. Ed occhio alla sentenza di secondo grado su Catanzaro-Avellino, attesa in settimana.

In tutto ciò, non riusciamo a decifrare l'ennesima dichiarazione criptica di Maurizi. Ammesso che ci fosse chissà quale messaggio in codice, circa il suo futuro sulla panchina della Reggina. 33 diviso 32 fa la media di 1,03 punti a partita, sul pianeta Terra. Se lui è domiciliato altrove, magari sarà legittimato ad attendersi una tifoseria intera che ne acclami la conferma. Credevamo di aver toccato l'apice con la conferenza autoincensante di Karel Zeman, lo scorso maggio. Anche Foti ha portato qualche scienziato in panchina, ma due di fila a questi livelli mai.

Più che dibattere sul futuro dell'allenatore, è quanto mai augurabile che l'avvicendamento riguardi un gradino un po' più alto dell'organigramma. Questi tre anni hanno quasi annichilito il movimento calcistico principale della città, basta guardare lo stadio oltre la classifica. La statua l'hanno eretta ai dittatori, tipo Saddam Hussein, salvo poi gettarla a terra quando lo sfacelo è diventato innegabile. Non esistono le condizioni per continuare, di nessun tipo. C'è la possibilità di lasciare in mani solide. I costi sostenuti per il ripescaggio in C (300 mila euro) sono gli unici oggettivi, tutti gli altri sono stati determinati in base alle proprie possibilità. Se non ci sono debiti.