Evasione fiscale, presi i guru delle "scatole cinesi": il sistema andava avanti dal 2010

evasionefiscaleLa polizia e la Guardia di Finanza hanno eseguito, in Lombardia e in Calabria, un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di trentaquattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di reati tributari e fiscali, estorsione e indebito utilizzo di carte di pagamento. Le operazioni che hanno portato alle violazioni tributarie e fiscali contestate, spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Como Nicola Piacente, sono state ideate da due indagati, Massimiliano Ficarra (commercialista titolare di uno studio con sede a Gioia Tauro) e Cesare Giovanni Pravisano (ex funzionario della banca Commercio ed Industria di Milano).

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Secondo le accuse gli indagati, utilizzando le loro competenze nel settore bancario, hanno ideato e attuato un sistema di frode finalizzato all'evasione fiscale, ininterrottamente replicato dal 2010, attraverso la sostituzione di societa' dolosamente destinate al fallimento (consorzi e societa' cooperative di lavoro) e sostituite con nuove societa' costituite con la medesima finalita'. Di fatto venivano costituite societa' cooperative di lavoro intestate a prestanome che venivano utilizzate come meri contenitori di forza lavoro e soggetti fiscali su cui dirottare gli oneri tributari e previdenziali, mai pagati; venivano poi costituiti consorzi nei confronti dei quali venivano emesse fatture per operazioni inesistenti creando un consistente debito Iva. Di fatto il personale lavorava per il consorzio, ma risultava in carico alle cooperative, che godono di varie agevolazioni fiscali.