Istat: "Disoccupazione in calo, in Calabria -1,6%"

Lavoronuova500 1Nella media del 2017 il tasso di disoccupazione e' sceso all'11,2% dall'11,7% dell'anno prima. Lo comunica Istat, spiegando che si tratta del livello piu' basso dal 2013. Il numero delle persone in cerca di un lavoro si riduce di oltre 100 mila unita' (-105 mila, -3,5%).

stat diffonde oggi i dati trimestrali sull'occupazione, dopo la diffusione dei dati mensili la cui ultima rilevazione e' riferita a gennaio 2018. Il 2017, secondo questa indagine, si conferma caratterizzato da un nuovo aumento dell'occupazione che coinvolge anche i giovani di 15-34 anni. Il tasso di occupazione sale al 58%, il livello piu' alto dal 2009, pur rimanendo 0,7 punti al di sotto del picco pre-crisi. Vi si associa la diminuzione del numero di inattivi. Dal lato dell'offerta di lavoro, l'occupazione presenta una lieve crescita congiunturale (+12mila, 0,1%), dovuta all'aumento dei dipendenti a termine (+57mila, +2%) a fronte del calo di quelli a tempo indeterminato (-25mila, -0,2%) e degli indipendenti (-20mila, -0,4%). Il tasso di occupazione cresce di 0,1 punti rispetto al trimestre precedente arrivando al 58,1%. La dinamica tendenziale mostra una crescita di 279mila occupati (+1,2%) circoscritta ai dipendenti (+2,2%), in circa nove casi su dieci a termine, a fronte di un nuovo calo degli indipendenti (-1,9%). Per il tredicesimo trimestre consecutivo aumentano gli occupati a tempo pieno mentre, dopo una crescita ininterrotta dal 2010, il tempo parziale diminuisce. Si stima un aumento delle trasformazioni da tempo parziale a tempo pieno, soprattutto per quanti svolgevano un part-time involontario. L'aumento dell'occupazione, diffuso per genere e ripartizione, e' piu' intenso per le donne e nel Mezzogiorno. Nel confronto tendenziale, per il terzo trimestre consecutivo prosegue la diminuzione dei disoccupati (-247mila in un anno) che interessa entrambi i generi ed e' particolarmente accentuata per i giovani. La riduzione, a ritmi meno intensi, degli inattivi di 15-64 anni (-118mila in un anno) e' dovuta esclusivamente a quanti vogliono lavorare (le forze di lavoro potenziali). Aumentano gli ingressi nell'occupazione, esclusivamente verso i dipendenti a termine; l'incremento coinvolge i giovani, le donne e soprattutto i residenti nel Mezzogiorno e gli individui con elevato livello di istruzione.

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L'aumento dell'anno scorso continua a interessare soltanto i lavoratori alle dipendenze (2,1%, +371 mila) e torna a riguardare quasi esclusivamente quelli a tempo determinato (+298 mila in confronto a +73 mila permanenti). Da sette anni prosegue la diminuzione del numero di lavoratori indipendenti (-105 mila, -1,9%), piu' intensa rispetto al 2016. Per il terzo anno cresce il lavoro a tempo pieno, in maniera piu' forte rispetto al recente passato (+231 mila, +1,3%); si attenua invece la crescita del part-time (+34 mila, +0,8%) che per la prima volta non riguarda la componente involontaria: l'incidenza del part-time involontario scende al 61% (-1,6%) sul totale del tempo parziale e all'11,4% sul totale degli occupati (-0,3 punti). L'occupazione aumenta piu' per le donne, nei livelli (+1,6% rispetto a +0,9% degli uomini) e nel tasso (+0,8 e +0,6 punti, rispettivamente). La riduzione della disoccupazione e del relativo tasso riguarda invece piu' gli uomini (-4,8% e -0,6 punti) in confronto alle donne (-2,0% e -0,4 punti). A livello territoriale la crescita dell'occupazione e' simile in tutte le ripartizioni mentre il calo della disoccupazione e' piu' intenso nelle regioni settentrionali (-8% contro -3,7% nel Centro e -0,5% nel Mezzogiorno). Prosegue per il secondo anno l'aumento del numero degli occupati di 15-34 anni (45 mila, +0,9%) a cui si associa la crescita del tasso di occupazione a un ritmo analogo a quello dell'anno precedente (+0,7 punti). Per i 35-49enni alla riduzione del numero di occupati si accompagna l'aumento del tasso di occupazione (+0,6 punti). Persiste la crescita dell'occupazione e del relativo tasso per gli ultracinquantenni. La riduzione della disoccupazione e' piu' forte per i piu' giovani in confronto ai 35-49enni mentre per gli ultra 50enni aumenta sia il numero di disoccupati sia il tasso di disoccupazione. Tra gli stranieri si stima una maggiore crescita del tasso di occupazione (+1,1 punti in confronto a +0,7 gli italiani) e un calo piu' accentuato del tasso di disoccupazione (-1 rispetto a -0,4 punti). La crescita del tasso di occupazione e' maggiore tra i laureati, il calo del tasso di disoccupazione e' piu' intenso tra i diplomati.

Per quanto riguarda la Calabria, nel dettaglio, scende dell'1,6%.

"Nella ricerca di lavoro continua a prevalere l'uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa, seppure in diminuzione (83,3%, -1,0 punti); seguono l'invio di curriculum (67,6%, -1,7 punti) e la ricerca tramite internet (56,9%, -2,4 punti)".

"Benché meno frequenti, aumentano - aggiunge l'Istituto - quanti dichiarano di aver contattato il centro per l'impiego (25,3%, +2,5 punti) e di coloro che hanno inviato una domanda o sostenuto le prove di concorso.